A partire dal “Mini-quaderno” (1966), che il Padre Generale arricchì di annotazioni di proprio pugno, si incominciò a ipotizzare una bozza di Statuto.
Tavola Rotonda sulla spiritualità di P. Battistella |
Fin dagli inizi emerse il desiderio di abbracciare la vocazione laicale, vivendo del proprio lavoro e in mezzo alla gente, assumendo con radicalità i voti. Erano semplici indicazioni per incarnare una vita evangelica nel segno della povertà, dell’umiltà e della semplicità, che esprimesse gioia e amore per tutto e per tutti, senza la ricerca di alcuna distinzione dai fratelli. Apparve chiaro l’orientamento per la forma di vita degli Istituti secolari. I primi passi non furono certo facili, anche per la novità della scelta di consacrazione laicale non ancora ben compresa nello stesso contesto ecclesiale, ma erano pur sempre accompagnati da grande gioia ed entusiasmo.
Un ulteriore passo in avanti fu realizzato con padre Alcibiade Pizzuti FSMI, Parroco del Sacro Cuore ad Oristano e assistente dell’Opera, il quale presentò al Vescovo Mons. Sebastiano Fraghì, il primo Statuto, terminato il 16 luglio 1973 e approvato il 17 maggio 1977. Con questo atto giuridico fu decretata l’erezione delle Missionarie Figlie di Santa Maria Immacolata in Pia società Laicale Femminile di Diritto Diocesano, primo atto necessario per pervenire al riconoscimento come Istituto Secolare.
Da questi inizi timidi e misteriosi, ma accompagnati da uno slancio del cuore generoso e disinteressato, si è avviato un processo di crescita in larghezza, con l’arrivo di altre sorelle (da Cagliari, dal Messico e dall’Argentina) e in profondità, con lo studio della spiritualità del Frassinetti e la storia della Pia Unione delle Figlie di Santa Maria Immacolata, studio che ha anche determinato una revisione delle Costituzioni (1999). Anche la figura luminosa di padre Giuseppe Battistella è stata approfondita nel tempo, fino a riconoscere in lui indiscussi tratti di santità che hanno portato l’Istituto, in comunione d’intenti con i FSMI, a richiedere alla Diocesi di Oristano, l’apertura del processo di canonizzazione (2017).
In sintesi possiamo dire che dal seme gettato da padre Battistella, si è generato un processo d’impegno generoso e di discernimento della volontà di Dio che ha portato le prime giovani, a cui è giunta la proposta, a dar vita all’Istituto delle MFSMI, che col tempo ha definito la propria forma di consacrazione nel segno della laicità e di precisi modelli ispiratori: la Pia Unione delle Figlie di Santa Maria Immacolata, la spiritualità frassinettiana e battistelliana, la missione nella Chiesa: la promozione della santità, della verginità consacrata e l’accompagnamento vocazionale dei giovani.
Tratto dalla Rivista Risonanze 4-2022, p. 14
M. F. Porcella
delle Missionarie Figlie di Santa Maria Immacolata (MFSMI)
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