In: Risonanze

Ricordare Don Gianni Pertica come ex-alunno dei fsmi, per ovvie ragioni è sicuramente gratificante per la nostra Congregazione che si pregia di avere dato i natali scolastici non solo a Don Gianni, ma anche a tantissimi altri sacerdoti del clero diocesano attraverso i suoi Istituti scolastici.

Don Gianni Pertica (1946-2023)

Tra questi un posto in primo piano spetta all’Istituto d’Istruzione media e superiore “A. Piccardo” di Genova – Carignano (oggi dismesso), che si pregia anche del titolo di Casa Madre della Congregazione dei fsmi. È qui che Don Gianni ha conseguito la Licenza di Scuola media, prima di entrare a far parte dell’Archidiocesi di Genova, divenendovi membro effettivo dal 29 giugno 1972, in virtù dell’Ordinazione.

Ricordare e ringraziare, invece, don Gianni come Sacerdote esemplare non è semplicemente un dovere, è un obbligo scritto a caratteri cubitali e indelebili nella coscienza di tutti coloro che lo hanno conosciuto, stimato e amato, che hanno avuto l’opportunità di godere del suo appassionato ministero, che hanno tratto beneficio anche dalla sua “sola” presenza, dalle sue parole, dalla sua sviscerata generosità verso i poveri e non abbienti, dal suo stile di vita estremamente semplice, ma esemplare, squisitamente ordinario eppur profondamente diffusivo e coinvolgente.

Il suo passaggio alla vita eterna ha segnato profondamente la cittadina piemontese di Gavi Ligure (diocesi di Genova) che lo ha salutato come il suo “parroco storico” dal 2004 al 2021, anno in cui andò in pensione e accettò di restare nella Val Lemme, senza incarichi ufficiali, come collaboratore e guida dei giovani successori, parroco e vice-parroco, rispettivamente Don Alvise Leidi e Don Andrea Carcasole.

Molti elementi rimarranno indimenticabili in occasione del funerale svoltosi in “pompa magna” il 1 aprile 2023, nella chiesa di S. Giacomo Maggiore di Gavi: i momenti di preghiera presso la confraternita dei Turchini e nelle parrocchie di Borgoratti e di Isola del Cantone; la massiccia partecipazione della popolazione e delle Confraternite, in lutto cittadino per ordine del Sindaco di Gavi; la toccante omelia dell’Arcivescovo di Genova, Mons. Marco Tasca; il panegirico, pari ad una seconda omelia, del sindaco di Gavi, Carlo Massa. Encomiabile anche l’attestato di stima, di affetto e di ringraziamento pronunciato dalla nipote al termine della funzione funebre.

Don Gianni Pertica era originario di Orero (GE), piccolo centro montuoso a ridosso delle Alpi liguri, dove era nato il 13 aprile 1946. Dalla consacrazione presbiterale in poi, il 29 giugno 1972, ha sempre svolto il ruolo di parroco e molte sono le parrocchie che hanno beneficiato del suo ministero. Tra queste: Borgoratti e Isola del Cantone (GE), Parodi ligure e Gavi ligure (AL). Ovunque ha annunciato la Parola, visitato gli ammalati, recato conforto ai sofferenti, con abnegazione di sé.

Il suo motto era “obbedire a Cristo”, quindi al Vescovo, e si rifiutava di capire i confratelli non disposti all’obbedienza. Al suo Arcivescovo, Cardinale Tarcisio Bertone, ha ubbidito anche quando gli ha chiesto di formare in quel di Gavi una “convivenza sacerdotale” insieme ad altri due confratelli, tale da essere operativa nelle parrocchie circostanti, nonostante fosse convinto che «se avessi voluto vivere in comunità – mi confidò in partenza da Isola del Cantone dove gli prestavo la mia collaborazione – mi sarei fatto monaco».

E viveva la povertà come viveva l’obbedienza. Un giorno non vidi più la sua macchina; l’aveva regalata al sagrestano indiano, capo di una famiglia numerosa. Don Gianni non aveva un cuore solo d’oro, l’aveva anche d’argento, di bronzo, di latta e quant’altro. A chi gli chiedeva aiuto nei pagamenti di bollette o altro era solito rispondere: «Vedo di pensarci io!». «Era talmente certo il suo sì – si dice ancora oggi a Borgoratti – che qualcuno ha pensato bene di trasformarsi in minaccioso creditore».

Trasparente con tutti, disponibile verso i bisognosi. A volte dava l’impressione della ubiquità, solo così si poteva capire come facesse ad andare tutti i giorni da Isola del Cantone all’Ospedale di Novi Ligure per visitare i suoi ammalati.

Don Gianni era anche – dato non certo trascurabile – uomo di fede e di preghiera, tanto che «lo si poteva trovare e incontrare – ha detto il Vescovo all’omelia – in fondo alla chiesa intento a pregare».

Sul retro della sua immaginetta si legge: «Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi sarà il servo di tutti» (Mc 10,35-45).

Tale era Don Gianni. «Il primo tra tutti perché servo di tutti».

Tratto dalla Rivista Risonanze 1-2023, p. 24s

Giuseppe Prencipe fsmi

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