Introduzione

L’accoglienza della comunità nei confronti dei giovani, l’opportunità loro offerta di condividere la nostra preghiera, la fraternità e il servizio, sono un primo messaggio vocazionale che talvolta cade su un terreno predisposto.

Il giovane chiamato a servire il Signore e a offrire a Lui la sua vita segue un cammino, un iter di formazione che lo sollecita a rivestirsi dell’uomo nuovo, ad immagine del suo Creatore (Col 3,10).

Pre-noviziato

Lo scopo del periodo che chiamiamo Pre-noviziato, consiste nell’esaminare la possibilità di una progressiva formazione ad assumere gli oneri della vita religiosa. Non si esige che già ci sia questa capacità, ma che sia giudicato possibile il formarla (Cfr. Direttive sulla formazione, n. 42).

Per quanto riguarda la nostra Congregazione, distinguiamo chiaramente due momenti:

  1. L’accoglienza iniziale, che può articolarsi anche in alcune sotto-tappe (Prima accoglienza, Aspirantato);
  2. Il Postulantato.

 

L’accoglienza iniziale

Con il termine Accoglienza iniziale si abbracciano quegli atteggiamenti e attività volte ad apprezzare, sostenere e verificare le vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale nel loro manifestarsi iniziale, con lo scopo di incoraggiarle, difenderle e farle maturare verso la pienezza.

Quest’accoglienza si realizza in primo luogo attraverso una relazione interpersonale di “dialogo vocazionale” e può esprimersi anche con tempi (brevi, saltuari o prolungati) di permanenza in una delle nostre Comunità FSMI.

Nell’Accoglienza iniziale, in modo particolare, l’aiuto deve essere centrato sulla singola persona e sulle sue esigenze di crescita umana e spirituale e pertanto è bene lasciare molta elasticità nelle forme di accoglienza.

Lo scopo principale di questo periodo è di aiutare il candidato a conoscere se stesso e di operare un primo discernimento sulla chiamata alla vita consacrata e al carisma della nostra Congregazione.

Pur con una grande fluidità nelle manifestazioni e nei tempi, all’interno dell’Accoglienza iniziale si possono distinguere due sotto-tappe: una denominata Prima accoglienza e l’altra chiamata Aspirantato.

La differenza principale, dal punto di vista organizzativo, consiste nel fatto che la seconda implica una convivenza stabile a fini vocazionali in una cellula della nostra Congregazione.

Il principale referente del giovane che si avvicina alla Congregazione è l’Accompagnatore vocazionale, il quale deve impegnarsi a sviluppare con il candidato un dialogo che abbracci tutti gli elementi essenziali della sua ricerca vocazionale.

Per stabilire la durata di questo periodo si terrà conto della valutazione della Comunità in cui il candidato si trova. Essa sarà piuttosto varia, in considerazione della diversa preparazione culturale, della nazione di origine, del ritmo personale della crescita umana e cristiana di ogni soggetto, della quantità di tempo in cui possa essere libero da impegni di studio o di lavoro.

 

Il Postulantato

Il Postulantato è la tappa formativa immediatamente precedente il Noviziato, il suo scopo è quello di garantire che ne esistano tutti i prerequisiti positivi e al tempo stesso non esistano o siano rimossi tutti gli elementi che renderebbero il Noviziato invalido o infruttuoso.

Questa tappa ha due finalità:

  1. Il discernimento da parte dei Superiori per saggiare le effettive intenzionalità, disponibilità, attitudini e maturità del candidato.
  2. Il discernimento da parte del candidato per verificare la realtà della propria vocazione e della rispondenza dello stile comunitario alle proprie attese di consacrazione.

Il formatore principale è il Responsabile del Postulantato, nominato ad annum dal Superiore Generale. È auspicabile che possa valersi dell’aiuto di altri confratelli.

Se il Postulantato è annesso a una nostra Casa apostolico-pastorale, il Superiore fa parte di diritto dell’equipe formativa.

L’entrata ufficiale nel Postulantato avverrà durante un momento di preghiera con un rito a ciò predisposto, alla presenza della Comunità religiosa e – quando possibile – della famiglia (e degli amici) del candidato.

In relazione alla tappa precedente, il Postulantato si caratterizza sia per un più marcato elemento comunitario, facilitato dalla vita in comune, sia per un impegno più sistematico nella ricerca della Volontà di Dio e nella ricerca della risposta umana, ascetica e morale.

Preghiera

Serenità Interiore

Vita Comunitaria

Noviziato

«Il noviziato, con il quale si inizia la vita nell’istituto, è ordinato a far sì che i novizi possano prendere meglio coscienza della vocazione divina quale è propria dell’istituto, sperimentarne lo stile di vita, formarsi mente e cuore secondo il suo spirito; e al tempo stesso verificare le loro intenzioni e la loro idoneità» (CIC 646).

È il tempo fondamentale dell’iniziazione integrale alla vita religiosa come sequela di Cristo “più da vicino”, incarnata in una concreta famiglia religiosa.

È, dunque, una tappa decisiva dell’iniziazione alla vita consacrata, momento chiave per orientare l’esistenza alla vita religiosa.

Suoi elementi centrali sono la formazione alla pratica dei consigli evangelici e allo spirito (fine, carisma, missione, tradizioni) della Congregazione fsmi.

È un periodo decisivo di discernimento, di conoscenza e di verifica.

Discernimento sulla vocazione del novizio (sia da parte sua che dei formatori), sulle sue intenzioni profonde; conoscenza delle vie della perfezione evangelica, della spiritualità, del carisma e dell’apostolato della Congregazione; verifica della specifica vocazione a vivere come Figlio di Maria e dell’idoneità ad abbracciare cordialmente lo spirito, le Regole e la forma di vita della Congregazione.

Lo sviluppo spirituale dei novizi richiede che l’ambiente del Noviziato sia sereno, gioioso, stabile e incoraggiante. Occorre che favorisca il raccoglimento e la profondità interiore, al di fuori del ritmo – spesso frenetico – della vita “normale”.

La comunità del Noviziato è composta essenzialmente dal Maestro dei novizi e dai novizi stessi. Possono tuttavia farne parte anche altre persone: un Vice-maestro (secondo le Costituzioni) oppure un confratello professo con ruoli ausiliari (per esempio uno studente nel periodo del suo Tirocinio).

In ogni caso il Maestro è la figura educativa centrale, ma sempre sotto la direzione del Superiore generale.

E’ la confermazione della consacrazione battesimale e la sua espressione più intima nella volontà di seguire il Signore Gesù Cristo mediante “l’osservanza dei tre consigli evangelici di povertà castità e obbedienza ossia imitando la vita di Gesù vissuta in terra”.

La Professione Temporanea

E’ la volontà nell’amore di seguire il Signore Gesù Cristo che si deve maturare con la propria personalità nella libertà, nella responsabilità e nella spiritualità, vivendo i tre consigli evangelici.

Con la professione religiosa il candidato riconosce il progetto di Dio, che lo chiama alla sequela radicale di Cristo e lo consacra con il dono del suo Spirito: dinanzi a Dio e alla Chiesa per mezzo della Congregazione s’impegna a osservare i consigli evangelici del celibato per il Regno, dell’obbedienza e della povertà, e a vivere una vita di comunione fraterna fondata sul precetto dell’amore, animata dallo spirito di servizio, informata da una continua tensione di conversione e totale dedicazione alla gloriosa Madre di Cristo.

Il tempo della professione temporanea è orientato “verso l’unica professione perpetua, di cui l’arco della professione temporanea deve essere come un tirocinio ed una preparazione” (Renovationis Causa, 1969, n.7).

La Professione Perpetua

L’emissione della Professione Perpetua dovrebbe essere l’espressione esterna di un cammino spirituale di piena conformazione a Cristo e di appartenenza a Lui nella sequela che ha raggiunto un livello definitivo e irrevocabile.

La preparazione alla professione perpetua deve essere, pertanto, profonda e consapevole.

Essa si sviluppa nel dialogo con il Maestro di spirito, con il proprio Direttore spirituale e con il Superiore Generale (voce della Chiesa che lo accoglie). Richiede un sistematico impegno di preghiera e di discernimento, nella consapevolezza dell’esigente serietà del «per sempre», che non termina con il cambiare delle condizioni, non decade per la caduta di entusiasmo o di umore e non subisce annullamento per l’insorgere di crisi relazionali, affettive o legate alla difficoltà dell’obbedienza.

La Professione Perpetua è un atto pubblico, che consacra il religioso per tutta la vita al servizio di Dio e del suo popolo nella perfetta sequela di Cristo e nella totale dedizione a Maria Immacolata e lo conduce, mediante l’osservanza dei consigli evangelici, alla pienezza della carità.

Con la professione perpetua il religioso viene accolto definitivamente nella Congregazione dei Figli di santa Maria Immacolata, della quale assume interamente la vita e la responsabilità.

Studentato

Lo Studentato è ordinato a far crescere nella carità il professo studente, attraverso i voti e a consolidare e sviluppare tutta la formazione iniziata nel Noviziato.

I professi sono chiamati a maturare nell’offerta totale di se stessi a Dio in modo che questa sia sempre più il frutto di una scelta personale, cosciente e stabile.

Contemporaneamente dovrebbero abbracciare nella loro vita consacrata tutte le dimensioni dell’esistenza. Devono cercare una sintesi esistenziale tra preghiera e vita di relazione, conoscenza degli uomini e appartenenza a Dio.

Il Maestro di spirito è il formatore principale dei professi studenti. A lui si affiancheranno altri religiosi che, operando in comunione con lui, formeranno l’equipe formativa. Essa dovrà essere per i professi studenti uno stimolante richiamo per comprendere in concreto cosa significhi “vita fraterna”.

Affinché nello Studentato regni un’atmosfera costruttiva e serena è necessario il contributo di tutti i membri della Comunità in cui esso è inserito. Anche i professi studenti siano educati alla preghiera per lo sviluppo della vita fraterna e a sentirsi responsabili dello spirito di famiglia nella vita quotidiana.

Lo svolgimento armonico degli studi prevede la filosofia e tre anni di teologia. Tra il primo e il secondo ciclo le nostre Costituzioni suggeriscono un proficuo anno di Tirocinio.

Formazione agli Ordini Sacri

A queste tappe si aggiunge il processo nella strada verso il sacerdozio:

Studi Filosofici

Lo studio della filosofia deve aiutare i professi ad avere una conoscenza solida ed armonica dell’uomo, del mondo e di Dio.

La formazione filosofica permette di acquisire una conoscenza di Dio e una visione cristiana del mondo in stretta connessione con le questioni agitate del nostro tempo, che faccia risaltare l’armonia che esiste tra il sapere della ragione e quello della fede, in vista della ricerca dell’unica verità.

Studi Teologici

Poiché oggetto della teologia è la Verità, il Dio vivo ed il suo disegno di salvezza rivelato in Gesù Cristo, il teologo è chiamato ad intensificare la sua vita di fede e ad unire sempre ricerca scientifica e preghiera.

Sarà così più aperto al “senso soprannaturale della fede” da cui dipende e che gli apparirà come una sicura regola per guidare la sua riflessione e misurare la correttezza delle sue conclusioni.

I Ministeri

Lettorato

Il lettore è istituito per l’ufficio, a lui proprio, di leggere la Parola di Dio nell’Assemblea Liturgica.

Istruire i fedeli a ricevere degnamente i Sacramenti.

Affinché poi adempia con maggiore dignità e perfezione questo servizio, medita assiduamente la Sacra Scrittura.

Accolitato

L’Accolito è istituito per aiutare il Diacono e per fare da ministro al Sacerdote.

E’ dunque suo compito curare il servizio dell’altare, aiutare il Diacono e il Sacerdote nella azioni liturgiche, specialmente nella celebrazione della Santa Messa.

Ordine del Diaconato

L’Ordine del Diaconato è un ministero finalizzato al servizio. Esso rispecchia l’immagine del nostro Signore, il quale “pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo” (Fil 2,6-7). Un compito che proviene dalla chiamata del Signore per servire i fratelli, soprattutto quelli bisognosi.

Nessuno, in verità, ha il diritto di ricevere il Sacro Ordine. E’ un dono, ossia una grazia, che chiama al servizio. Per cui, ogni candidato al sacro Ordine è chiamato a un totale dono di sé affinché tale ministerialità porti frutto e diventi un chiaro messaggio dell’amore e del servizio. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, inoltre, ricorda che il diacono, sostenuto dalla grazia sacramentale, ha il compito di “servire il popolo di Dio nella diaconia della Liturgia, della Parola e della Carità, in comunione con il vescovo e il suo presbiterio”.

Ordine del Presbiterato

La vocazione al presbiterato trova la sua ragion d’essere in Dio, nel suo disegno d’amore. Il Concilio Vaticano II ricorda che la natura e la missione dei presbiteri è da intendersi all’interno della Chiesa, Popolo di Dio, Corpo di Cristo e Tempio dello Spirito Santo, al cui servizio essi consacrano la vita.

Il presbitero, membro del Popolo santo di Dio, è chiamato a coltivare il suo dinamismo missionario, esercitando con umiltà il compito pastorale di guida autorevole, maestro della Parola e ministro dei sacramenti, praticando una feconda paternità spirituale.

Religioso Fratello

Inoltre, abbiamo dei confratelli che non aspirano al sacerdozio:

Il religioso fratello appartiene al “laicato”, anche se vive in maniera differente dai laici, perché consacrato e chiamato a una più stretta sequela di Gesù; non appartiene al “clero” anche se con i sacerdoti confratelli condivide la vocazione, il carisma, la missione cioè la pienezza di vita della congregazione.

Sinteticamente il Religioso fratello si potrebbe così definire: “Un chiamato da Dio, un uomo di Dio portatore dello Spirito, che vive in comunità, è attento ai segni dei tempi, è impegnato nella liberazione dell’uomo e partecipa ad una sapienza che è dono di Dio” (LINO DA CAMPO,  «Il religioso: identità della vita consacrata e ricchezza nella varietà dei carismi», in CONFERENZA ITALIANA SUPERIORI MAGGIORI, Essere religioso fratello per il terzo millennio, Roma 1998, 66).

Siamo una congregazione clericale di Diritto Pontificio da 1904

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