Il 21 maggio 1904 la Congregazione dei Figli di Santa Maria Immacolata, con Motu proprio di Papa Pio X, fu riconosciuta come Congregazione di diritto pontificio
Le Congregazioni religiose canonicamente riconosciute possono essere di dirittodiocesano o di diritto pontificio. Nel primo caso esse sono approvate da un Vescovo diocesano, sotto la cui speciale cura possono svilupparsi (cf. CDC 594); nel secondo caso esse sono approvate dal Sommo Pontefice, e sono soggette in modo immediato ed esclusivo alla Potestà della Sede Apostolica (cf. CDC 593). Per ogni Congregazione il conferimento del diritto pontificio rappresenta un prestigioso traguardo e un momento di grande gioia. La nostra Congregazione ha ottenuto questo conferimento il 21 maggio 1904.
Le righe seguenti ripercorreranno – per sommi capi – le circostanze di questo avvenimento, realizzatosi, nel nostro caso, in modo insolito e straordinario.
La Pia Casa dei Figli di Santa Maria Immacolata viventi in comune era stata iniziata a Genova nel gennaio 1866 con tre giovani religiosi al secolo, sotto la direzione di Giuseppe Frassinetti. Presto si era aperta all’accoglienza vocazionale di ragazzi poveri, desiderosi di diventare sacerdoti.
Dopo la morte del Frassinetti (02.01.1868), l’Opera, denominata Pia Casa dei Figli di Maria per l’avviamento dei giovinetti poveri allo stato ecclesiastico, venne affidata – col consenso del Vescovo – alle cure di don Antonio Piccardo. Questi, proseguendo secondo le intenzioni e lo spirito del Frassinetti, sviluppò l’Opera e la portò a promettente sviluppo, con l’aiuto dei suoi collaboratori.
Col passare del tempo sorse l’esigenza di dare una definizione giuridica stabile all’Opera, che alcuni accusavano di essere un doppione del Seminario. In questo contesto maturò progressivamente l’idea di trasformare l’Opera in una normale Congregazione religiosa.
P. Piccardo, accogliendo le proposte di alcuni collaboratori – tra cui P. Minetti – fece sua questo progetto e ripetutamente si recò a Roma per conoscere e realizzare le condizioni necessarie alla creazione della Congregazione.
In uno di questi viaggi il Cardinale Vicario di Roma, Pietro Respighi, pregò P. Piccardo di fondare a Roma un Istituto Ecclesiastico per l’ospitalità dei cosiddetti chierici esterni (giovani aspiranti al sacerdozio, provenienti da altre diocesi, che studiavano nel Seminario romano e vivevano in case private). A seguito della promessa di un aiuto per fondare la Congregazione, P. Piccardo accettò.
Nel novembre del 1902 il Collegio Ecclesiastico Maria Immacolata prese vita, alloggiando nella Casa dei Cento Preti (Lungotevere dei Vallati, 10). I risultati incoraggianti convinsero il Piccardo a comprare il Palazzo Sinibaldi (via del Mascherone) poco distante, dove il Collegio si trasferì nel nuovo anno scolastico 1903-1904. Frutto del generoso impegno dei Figli di Maria fu la costituzione della Congregazione dei Figli di Santa Maria Immacolata, avvenuta l’8 dicembre 1903, di diritto diocesano romano, alla quale il Cardinale Respighi provvide con affettuosa sollecitudine.
Era già la realizzazione di un sogno, che dava una veste giuridica stabile e chiara all’Opera dei Figli di Maria. Al principio i membri della Congregazione furono quattro.
Rimaneva il problema del rapporto tra la Congregazione (di diritto romano) e i collaboratori del Piccardo che abitavano a Genova.
La situazione fu complicata dall’atteggiamento del nuovo vescovo di Genova, Mons. Pulciano, che avrebbe voluto una comunità di oblati, senza voti regolari; egli, pur non impedendo lo sviluppo romano della Congregazione, fece istanza per incamerare i beni dei Figli di Maria che restavano nella diocesi di Genova.
Questa situazione piuttosto difficile fu risolta dal nuovo Papa, Pio X. Nell’agosto del 1903, infatti, era salito al soglio pontificio il Patriarca di Venezia, Card. Giuseppe Sarto, che succedeva a Leone XIII col nome di Pio X. Questi conosceva bene gli scritti di Giuseppe Frassinetti e li stimava. Prese subito a ben volere il P. Piccardo e i Figli di Maria. Inoltre confermò come suo Vicario il Card. Pietro Respighi, che di loro era amico e protettore.
Fu il Papa, con un Motu proprio (cioè un atto liberamente concepito, senza una precisa domanda in questo senso) a decidere di concedere alla novella Congregazione il diritto pontificio, con un atto che ordinariamente viene chiamato Decretum Laudis.
L’eccezionalità dell’evento consiste sia nel fatto che la Congregazione diocesana aveva ancora pochi mesi di vita, sia nella libera scelta del Papa, che superava ogni legittimo desiderio.
Grazie a questo riconoscimento la Congregazione si poté sviluppare serenamente e fruttuosamente.
Il Motu proprio di Pio X (ora santo) porta la data del 21 maggio 1904: era la Vigilia della Pentecoste.
Dopo pochi giorni dal Motu Proprio del 21 maggio 1904, il Padre Piccardo veniva ricevuto in udienza privata da Pio X per esternargli i grati sentimenti dell’animo di tutti i Figli di Maria per l’atto di sovrana bontà avuta per la loro Opera.
Comments: 0
There are not comments on this post yet. Be the first one!